martedì 17 aprile 2012

L' evoluzione dello show

E' davvero lei, colei che governa tutto quello che succede: lo show, forse come non mai, quest'anno è davvero opera sua. JULIE PLEC parla a ruota libera delle sua creatura.
E ci anticipa qualcosa sul gran finale, oltre a raccontarci un pò in generale cosa c'è dietro quello che noi vediamo.

Sono un grande supporter di “The Vampire Diaries” della CW ormai da molto tempo.
“The Vampire Diaries” è stato nella mia Top 10 di fine anno sia nel 2010 che nel 2011.
Mi sono riferito a “The Vampire Diaries” come al miglior dramma in un network TV e ci ho davvero creduto.
Però, in qualche modo, non ho mai fatto una vera intervista faccia a faccia né con Julie Plec né con Kevin Williamson, i co-creatori dello show. E non è stato perché non avessi domande che avevano bisogno di una risposta.
Considerate questa situazione rettificata qui.
La storia della liceale Elena Gilbert (Nina Dobrev) e di due fratelli vampiri (Paul Wesley ed Ian Somerhalder) che la amano è iniziata tortuosa e lo è diventata ancora di più in una terza stagione che ha introdotto gli ibridi vampiro-licantropo, ha approfondito il mondo della stregoneria ed ha introdotto una grande mitologia che si estende in secoli e continenti.
Nonostante “The Vampire Diaries” ci dia il tipo di shock da rimanere a bocca aperta che la maggior parte degli show conservano per i finali ed è su base settimanale, questo finale di stagione sembra essere particolarmente epico, o almeno questo è quello che le stelle ci hanno detto.
Ho raggiunto al telefono Julie Plec giovedì per parlare del finale di maggio, della risoluzione dei triangoli amorosi e se qualcuno ha frequentato le lezioni oppure no quest’anno.
Abbiamo discusso anche dell’apparizione di lunedì della Plec al NAB Show a Las Vegas, dove chiacchiererà della cinematografia distintiva dello show.



HitFix: Gli attori stanno tutti parlando di quanto sia ENORME, grande, imponente il finale che sta per arrivare. Quanto sarà grande?
Julie Plec: Beh, ti dirò che è stato enorme, grande, imponente lo sforzo per girare e penso che probabilmente finirà sullo schermo come, “Oh. Qual è il grosso problema? Perché vi agitate?” No, ma avevamo un’unità subacquea, ed un’unità di ripresa subacquea. Ci sono state delle scene di stunt che coinvolgevano un’auto. C’è un’enorme sequenza di lotta. Un’enorme sequenza dell’orrore. E poi avremo probabilmente la più grande e più sostanziosa serie di momenti emozionanti che l’intera serie abbia avuto. Quindi ha di certo dato i suoi frutti il lungo viaggio per tutti questi personaggi e lo spero – non l’ho ancora visto, quindi è troppo presto per dirlo – ma spero che non vi deluda.






HitFix: Gli attori stanno anche parlando di un finale in cui si “chiude il cerchio”. Pensi che lo siano tutti i finali, per qualche strana ragione? O questo ti sembra un momento particolarmente buono per portare in scena il viaggio completo?
Julie Plec: Certamente se ci pensi bene, vuoi sempre che il tuo inizio porti direttamente alla fine. Noi abbiamo provato duramente all’inizio della stagione, anche se nel poco tempo che avevamo, di assicurarci di sapere esattamente dove volevamo andare a parare, il che è, comunque, facile da fare. Quando si fanno 22 episodi, è davvero facile creare il tutto semplicemente mentre si va avanti. Questo episodio in particolare, lo abbiamo iniziato quest’anno, era l’ultimo anno, è ancora l’ultimo anno e abbiamo il nostro personaggio umano, Elena, che alla fine della scorsa stagione ha perso la sua tutrice. Ha perso i suoi genitori. E’ una ragazza che ha dovuto lottare con la sua innocenza e crescere e diventare maggiorenne e chiedersi se i suoi genitori sarebbero stati contenti di lei, per quello che è e se ne sarebbero andati fieri, nonostante il fatto che lei sia innamorata non di uno, ma di due vampiri. Mentre lei sta davvero riflettendo sull’anno terribile che ha passato emozionalmente, noi la portiamo indietro nel tempo a quando la sua vita era molto più semplice, i suoi genitori erano vivi e lei era una cheerleader che usciva con il quarterback. Tutto ciò che abbiamo fatto nella stagione con il viaggio di Elena ha portato a questo episodio e alla scelta che deve fare tra i due fratelli.

HitFix: Prima di farti la mia vera prossima domanda … Elena ha fatto i compiti quest’anno?
Julie Plec: A dire la verità ha un QI di 140 e non ha bisogno di studiare.

HitFix: Ma almeno sta frequentando le lezioni con una certa semi-regolarità?
Julie Plec: Si. Sta seguendo le lezioni. I suo tutore è un insegnante di storia, quindi ha qualcuno dalla sua parte che la controlla ed i suoi attuali non-fidanzati sono vampiri che possono soggiogare e farle avere buoni voti. Sono sicura che ci sia qualche trucchetto, ma si, i nostri ragazzi vanno a scuola ed hanno dei risultati sorprendentemente buoni. E’ solo che noi non li mostriamo spesso a scuola, perché non è interessante, francamente, come l’altra roba in cui sono coinvolti.

HitFix: Eccellente. Ora torniamo alla vera domanda! Quando ci si avvicina ad un “grande” finale, ovviamente gli spettatori staranno aspettando che qualche personaggio viva, che un altro muoia, ecc. Quanto è difficile per voi creare dei paletti – gioco di parole, sfortunatamente inteso, credo – per i personaggi di uno show dove chiunque muoia può tornare se le circostanze sono giuste?
Julie Plec: E’ una questione sulla quale abbiamo dibattuto molto in fase di scrittura. C’è il ragionamento da fare, “Sigillare l’altro lato, mai tornare sui fantasmi, non fare mai flashback con i vecchi personaggi,” perché si vuole rendere il paletto della morte più potente. Ma poi c’è qualcosa così emozionante e profondo sul rivisitare un personaggio che si ama e penso che ci sia qualcosa di agrodolce nel rivederli, sapendo che non faranno mai parte della vita giorno per giorno dei nostri eroi, ma che sono ancora lì fuori, da qualche parte. Di certo ci saranno dei paletti attaccati alla fine di questa stagione in cui ci sono dei personaggi che potremmo non rivedere quando sarà tutto finito. Questo sarà sempre vero.

HitFix: Quando ripensi ai personaggi del passato dello show, quanti ne descriveresti come “Assolutamente off-limits, fuori dai giochi, non torneranno mai, definitivamente e realmente morti”?
Julie Plec: E’ una bella domanda. Penso che tutti gli umani che sono morti, non li rivedremo. Le nostre regole sull’aldilà riguardano solamente gli esseri sovrannaturali. Chi altro? Beh, avremo qualche piccolo indizio su Zia Jenna nei prossimi episodi, certo, vedremo Sarah Canning nel finale, solo in un piccolo flashback, quando tutti erano normali ed umani. Quindi… si.

HitFix: Penso che l’ultima domanda sia stata solo un mio modo velato di chiedere cosa dovrà accadere per riavere Vicki…
Julie Plec: [Ride.] Sai cosa? Abbiamo quasi messo Vicki nel finale perché amiamo Kayla Ewell. Fa parte della nostra famiglia. Per metà del tempo, ad essere onesta, la lotta è stata: Mettiamo dei paletti fissi e diciamo, “Il personaggio non lo vedremo più?” o vogliamo che questi favolosi membri della nostra famiglia di “Vampire Diaries” siano capaci di tornare e giocare un altro po’ con noi ogni tanto? Kayla, non penso che rivedremo Vicki. L’abbiamo riportata indietro. Ha recitato nella sua trama e poi ha detto addio. E’ andata avanti. Matt le ha detto addio, così ha chiuso quella porta. Quindi posso dire definitivamente “mai,” ma di certo non ci sono piani.

HitFix: Vuoi farmi scrivere una fan-fiction su questo, vero?
Julie Plec: Si! Si, penso che dovresti! Assolutamente.

HitFix: Hai parlato di ricostruire il percorso all’inizio della stagione e sapere dove si andrà alla fine. Ma quanto vi fate guidare dalla scoperta di attori di supporto o guest con i quali volete semplicemente lavorare più di quanto vi aspettavate? Ad esempio con qualcuno come Joseph Morgan o Claire Holt dei quali vi accorgete sono davvero presi dalla cosa, quanto lasciate che la storia si muova e si adatti intorno a loro?
Julie Plec: Molto. Abbiamo imparato grandi lezioni e lezioni difficili. Non dirò quali sono state le lezioni difficili, ma solo quali sono state le grandi lezioni. Daniel Gillies è, di certo, l’esempio perfetto. E’ un personaggio che è stato introdotto solamente con l’intenzione di fare da collegamento nella serie tra il momento in cui è stato menzionato Klaus e l’introduzione di Klaus. Non sarebbe mai dovuto essere un fratello Originale. Non sarebbe mai dovuto essere nient’altro che un lacchè di Klaus. Ma Daniel ha interpretato Elijah con tanta magnificenza e grazia che è diventato profondamente integrato nei nostri canoni e quindi abbiamo voluto tenere Daniel Gillies come Elijah per condurci all’immortalità degli Originali, il fatto che non possono essere uccisi, se non con un paletto dalla quercia bianca, tutte queste cose non hanno mai fatto parte della nostra mitologia originale su Klaus. L’intera famiglia Originale è nata dal buon lavoro di Daniel Gillies.

HitFix: Qual’era il concept originale per Klaus?
Julie Plec: Beh, Klaus era un cattivo nei libri, quindi lo abbiamo preso in prestito da quello. Sapevamo che doveva entrare in scena ed essere questa figura che nessuno aveva mai incontrato e nessuno sapeva se fosse reale. Avrebbe avuto un’atmosfera alla Keyser Soze e avremmo creduto che fosse il più vecchio vampiro in vita, ma in realtà sarebbe stato un ibrido. Avrebbe dovuto essere un solitario. E’ stato così finché non ci siamo innamorati di Elijah e ci è venuta l’idea di dargli una famiglia e che tutto ciò che faceva era, a suo modo, o per punire o per ritrovare le persone della sua famiglia.

HitFix: Quindi allora è stato un caso che abbiate deciso di dare agli Originali questo tipo di famiglia disfunzionale quest’anno per farci vedere quanto ipoteticamente possono essere funzionali Damon e Stefan quando le cose vanno male?
Julie Plec: Si. E’ un bel contrappunto ai Salvatore. Noi pensavamo che loro avessero dei problemi, ma sono totalmente funzionali se messi a confronto.

HitFix: OK, allora non voglio chiederti di insultare gli shippers qui, ma quanto siete stati eccessivamente cauti sul triangolo amoroso centrale? E’ diventato una sorta di creatura più delicata in tre stagioni di quanto avevate originariamente pianificato o sperato?
Julie Plec: Sai, è divertente. Penso che la risposta sia “Si e No,” stranamente. Non posso mentire dicendo che non siamo completamente coinvolti dalla cultura degli shipper, solo per la natura di essere dei media sociale ed essere su Twitter ci stravolge e non siamo capaci di isolarci. Quindi c’è un’influenza ed una passione che arriva diretta verso di noi così aggressivamente che non possiamo ignorarle. Ma in un certo senso rende il nostro lavoro più difficile perché dobbiamo provare a separare: Questi sono i nostri istinti creativi? Questi sono gli istinti giusti per questi personaggi? O siamo stati influenzati senza nemmeno accorgercene? Quindi ci fa riflettere di più. Ci fa scavare più a fondo nel personaggio, il che è una cosa buona. E poi quando prendiamo delle decisioni che sappiamo non saranno popolari, ci sediamo nella stanza degli scrittori e ci guardiamo terrorizzati sapendo quello che abbiamo in serbo, sapendo che alcune cose non saranno perse di buon grado da alcune persone e che potremmo avere bisogno di stare fuori da Twitter ed evitare le minacce di morte per un po’.

HitFix: Hai parlato di come c’è una grande scelta che Elena deve fare nel finale. Come vi state preparando per quello che potrà accadere a maggio riguardo ad alcuni circoli?
Julie Plec: Potrei dover lasciare il paese. [Ride.] No, la scelta che Elena deve fare e la scelta che farà, per noi è davvero, davvero importante così abbiamo dato un’occhiata bella forte ad Elena, al suo personaggio, ai suoi bisogni e alle sue volontà, dov’è nella sua vita ed il modo in cui prende la sua decisione dopo tutto quello che ha passato ed il modo in cui manifesta tale decisione agli altri, in modo puro, onesto e reale. Spero che le persone che sono fan dello show e fan di Elena e fan del vero comportamento umano capiranno e rispetteranno la scelta che farà, nonostante il fatto che una parte di loro sarà molto triste e l’altra molto felice, questo è il punto della sua vita dove l’abbiamo portata per tutto l’anno. Quindi staremo a vedere, ma non sarà una cosa gradevole, devo dirvelo.

HitFix: La frase che hai usato un paio di volte, “dov’è ora nella sua vita” implica che tu non guardi dov’è nel finale come l’essere necessariamente alla fine del gioco, giusto?
Julie Plec: No, assolutamente no! Ecco la situazione: Questo show può, e probabilmente lo farà, andare avanti per molti più anni. Questo show è un viaggio di un’adolescente che ritrova la sua strada per tornare a vivere con l’amore di un vampiro e scopre che forse ci sono altri elementi nella vita attraverso l’amore di un altro vampiro, crescendo, diplomandosi, andando avanti. C’è un’intera strada per lei ancora da percorrere e nessun’altra scelta fatta sarà prematura. Siamo solo a metà del nostro viaggio e spero che alla fine le persone che sostengono una ship o l’altra riusciranno a capire. Allo stesso modo abbiamo dovuto convincere Ian Somerhalder che Damon che diventa buono era una parte di una lunga strada che stava percorrendo ed è stato OK, vogliamo convincere i fan che questa è la metà della storia.

HitFix: Tornando alle cose un po’ meno serie: Questi ragazzi andranno al college l’anno prossimo?
Julie Plec: No, non il prossimo anno. L’anno prossimo sarà il completamento dell’ultimo anno. Ci piace portare le cose un po’ al di fuori del nostro mondo.

HitFix: Vi piace portare le cose un po’ fuori, ma come molti di noi hanno osservato, lo show a volte ha una trama alquanto ridicola. Questo vi preoccupa? O a questo punto, siete convinti che potete andare a questo ritmo per sempre?
Julie Plec: Quando io e Kevin Williamson abbiamo iniziato lo show, non avevamo il tempo di pensare globalmente alla serie. Ci siamo solo tuffati ed abbiamo iniziato. Quando hai sei atti interrotti ed un introduzione – il che ammonta a sette atti interrotti di circa 41 minuti – devi ardere attraverso la storia, perché devi impressionare e lasciare senza fiato e shockare il pubblico con dei cambi e delle svolte ogni quattro minuti e mezzo. Penso che fu TV Guide che, a metà stagione disse, “Daremmo una ‘A’ a questo show, tranne per il fatto che non c’è modo in cui possa continuare, quindi prenderanno una A-.” E noi abbiamo guardato a questo tipo, “Hmmm. Bene, questa è una sfida.” Ed ogni anno pensiamo, “Oh Dio, non abbiamo scampo” e poi cominciamo … Sono appena stata nella stanza degli autori per la Stagione per circa tre settimane un gruppo ristretto di autori ed abbiamo avuto questo momento, l’altro giorno, quando ci siamo guardati intorno dopo due settimane di chiacchiere e ci siamo resi conto che abbiamo molta più roba emotiva, roba di personaggi e roba di mitologia in questa Stagione 4 che nel resto delle stagioni. E poi, nel parlare della Stagione 4, abbiamo detto, “Oh no. Questo deve aspettare per la Stagione 5.” Ed improvvisamente è di una ricchezza imbarazzante. Per qualsiasi ragione, questo genere ed i nostri personaggi e questo mondo, continua a creare organicamente più storie. Grazie a Dio!

HitFix: Con quel ritmo, ci sono delle trame che a cui ripensi dalla prima o seconda stagione su cui avresti voluto passare più tempo?
Julie Plec: Dovrei tornare indietro e sezionarlo per essere capace di rispondere. Penso che ci sono cose che potrebbero aver sfinito già all’inizio, ironicamente, un po’. Penso che ci sono delle storie che avremmo voluto sviluppare di più ma non abbiamo potuto per varie ragioni. Di nuovo, non posso dirlo davvero, perché sarebbe scortese. Penso che sarebbe stato molto bello esplorare di più il rapporto tra Bonnie e la Nonna prima che morisse, perché non è stato sfruttato. Una delle ragioni per cui è stato così bello riportare la Nonna quest’anno nell’episodio dei fantasmi è stato per dare a Bonnie un altro rapido scorcio di quel mentore della sua vita e questo ha lastricato la strada per la storyline di Bonnie con la madre, che è ancora in corso. Quindi non ho rimpianti, certo. Penso che abbiamo uno strano senso del ritmo dove quando sappiamo quando una storia ha bisogno di arrivare ad un finale.

HitFix: Hai mai riguardato quella prima manciata di episodi e ti sono mancati i corvi e la nebbia e il football vampiresco?
Julie Plec: [Ride.] No, non ci mancano i corvi e la nebbia, di certo. E’ divertente, perché col senno di poi, io e Kevin abbiamo letto un sacco di gente sulla stampa ed i bloggers ed i fan in generale che dicevano che lo show non li ha appassionati fino all’episodio sei. Da allora noi e gli attori, guardiamo i primi cinque episodi della serie e diciamo, “Dio, quello era un momento in cui le cose erano semplici e pulite e molto, molto basate sulla tensione ed il mistero ed i personaggi e non dovevamo contare su fronzoli ed azione e stunts ed effetti visivi e magia.” Diventiamo molto sentimentali, come storytellers, per quei primi episodi. Ma poi ricordo a tutti che a nessuno piacevano poi tanto, quindi è un bene che siamo andati avanti.

HitFix: Hai detto che una volta le cose erano semplici e pulite. Chi è la persona nella sala di scrittura che tiene il conto di qual è lo stato di tutti i sovrannaturali, di chi sono i genitori ed i nonni che abbiamo incontrato, di chi ha quale talismano segreto?
Julie Plec: Abbiamo la nostra assistente personale Amy e la nostra coordinatrice Jane Wong, loro tengono la bibbia dello show, che è aggiornata in base agli episodi con alberi genealogici, oggetti di scena e talismani magici. Ma quasi tutto è proprio qui nella mia testa. Uno dei maggiori sforzi della seconda metà della Stagione 3 è che mi sono accorta che la mia testa è piena e se sono l’unica persona che conosce così bene tutta questa roba, allora siamo fottuti. Così abbiamo iniziato a delegare e proviamo a fare più attenzione ai dettagli. Non c’è niente di peggio che commettere un errore e non accorgersene finché non ce lo fanno notare i fan. E’ una situazione devastante.

HitFix: Ed io so che tu stai per parlare al NAB Show a Las Vegas luned’. Di cosa parlerai e cosa ti ha portato a partecipare a quest’evento?
Julie Plec: Dave Perkal è stato il nostro direttore della fotografia quest’anno ed è un uomo fantastico, molto piacevole, lui ed io andiamo molto d’accordo ed è venuto da me il mese scorso e mi ha detto, “Hey, vuoi andare a Vegas? E parlare? Di fronte ad un mucchio di persone?” Ed io gli ho detto, “Parlare? Gente? Vega? Si! Ci sto.” Il nostro show, ci sforziamo molto per farlo sembrare come un film settimanale. Il nostro direttore della fotografia è importante quanto uno storyteller come ognuno degli scrittori ed ogni regista ed ogni nostro editore. Spingiamo al massimo per avere il massimo della bellezza e qualità cinematografica possibile per ogni episodio e litighiamo parecchio, in modo positivo, e ci ispiriamo molto a vicenda. Quindi questa è un’opportunità per mostrare alcuni esempi dei diversi rischi che ci prendiamo, scelte diverse che abbiamo fatto nel processo dello storytelling, visualmente, e per mostrare un po’ del nostro lavoro. Quindi siamo eccitati.

HitFix: Quel mandato è cambiato da quei primi episodi di nebbia e corvi? Come avete voluto far sembrare lo show?
Julie Plec: No, quando il regista Marcos Siega ed il direttore della fotografia Paul Sommers hanno iniziato le serie, dicevano che non volevano farle sembrare troppo simili agli altri show della CW o, francamente, a qualsiasi altro show televisivo. Quindi è stata tutta una questione di trovare la nostra strada, il che include molti campi lungi, davvero campi lungi, mettere la telecamera a 100 metri di distanza, quando è possibile, per avere una sequenza a campo lungo grandiosa. Paul Sommers aveva un sacco di trucchi del mestiere per non farlo sembrare come un video. E poi più sono buone le telecamere, più nitida e più intatta diventa l’immagine e più la televisione inizia a sembrare una soap opera di un altro paese, quindi stiamo lottando contro questo. Stiamo combattendo contro la tecnologia.

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